Quello di skipper/comandante in crociera e quello di skipper/comandante in regata, che vorrei immaginaste in luoghi lontani dalla costa dove si può contare solo su se stessi, sono ruoli spesso ricoperti dagli stessi uomini/donne. Ma sono ruoli interscambiabili?
In questa seconda parte del mio articolo vi parlo dello Skipper Regatante. E qui mi riferisco solo a regatanti in equipaggio poiché i solitari sono un discorso a parte e molto diverso.
Diventare skipper/comandante di un equipaggio da regata di livello è un percorso lungo e difficile, estremamente impegnativo, anche più del precedente non fosse altro per le migliaia di ore passate in barca, molto spesso sempre la stessa. Implica conoscenze ed esperienze portate al limite cui si aggiungono un’infinità di regole specifiche talmente dettagliate e precise nonchè variabili nel tempo, che devono essere conosciute/applicate all’istante, che inizialmente possono scoraggiare uno non sufficientemente motivato.
Personaggio talvolta scontroso, naturalmente competitivo, determinato, cresciuto fin da piccolo a “pane, barca e regate”. Generalmente proveniente dal mondo delle derive, oggi quasi necessariamente da quelle idrosostenute dai foil, dove ha acquisito una speciale e particolare sensibilità che gli dà quella nascosta “marcia in più”. Incline a dare il massimo in prima persona e rischiare fino al limite che conosce molto bene e a cui si avvicina sempre più.
Sempre proteso a sfruttare tutto ciò che lo circonda: barca e attrezzatura, equipaggio e relative abilità che pure conosce dettagliatamente bene.
Imperativo al limite dell’intolleranza, non concede tregua, pignolo all’inverosimile, pretende la perfezione sempre e comunque, non ammette ritardi, conosce la barca nei minimi dettagli che ha seguito (o studiato) fin dalla fase di progettazione e costruzione collaborando attivamente sia col progettista che col cantiere nonché veleria; la prepara meticolosamente; non trascura nulla, conoscendo la genesi del progetto applica tutte le leggi aero-idrodinamiche che la governano e gli consentono di sfruttare a suo vantaggio anche lo scarroccio con poco vento; conosce a perfezione tutte le regolazioni da fare per quella specifica situazione meteo nonchè la strumentazione di bordo che gli serve per portare la barca al massimo e che ha tarato, o fatto tarare, al meglio affinché polari teoriche e reali siano fra loro simili al massimo, anche lui sa fare tutto a bordo; imbarca lo stretto necessario per essere in “regola” sbarcando qualunque cosa possa essere superflua (se potesse alche cibo e W.C.); pretende molto dall’equipaggio fino al limite dell’antipatia.
Lo sceglie personalmente tra i migliori a sua disposizione e con la più alta specializzazione specifica, lo prepara puntigliosamente per avere la massima intesa e formare un team molto affiatato. Attrezza la barca nel più efficiente dei modi in collaborazione con l’equipaggio con cura maniacale e stabilirà regole, non sempre democratiche; allenamenti ferrei e ripetitivi fino alla nausea: “Provare, provare, provare, … speed, e notes alla mano, e segna tutto: vento onda, peso e disposizione di ogni singolo componente l’equipaggio. E da li comincia a smanettare su tutto. Albero, strallo, vele, e poi di nuovo, strallo, albero, vele, cazza, molla, lasca, tira, rimolla, ricazza, svita e riavvita e scrive, e scrive, e scrive.
(Solo tenendo un diario si imparerà quali sono le regolazioni più efficaci per la vostra barca e le vostre vele, e migliorerete la vostra velocità. Coinvolgete tutto l’equipaggio nello scrivere alcune note dopo ogni uscita, e presto avrete un database completo, che vi permetterà anche di discutere con precisione le vostre prestazioni con il vostro velaio quando sarà necessario – OneSails).
Non lascerà nulla al caso, nemmeno gli inconvenienti, frutto di tanto lavoro e di moltissimi e abituali incontri pre e post allenamento, pre e post regata, per l’analisi della stessa appena conclusa e a mente calda.
Porterà l’equipaggio al punto che basterà una sua parola, ad es.: “Target” (leggasi VT=velocità target), che senza proferir altro verbo sia barca che equipaggio si muoveranno all’unisono e all’istante seguendo schemi e movimenti ben collaudati e consolidati. La barca sarà regolata e messa in assetto per dare la massima velocità possibile per quelle determinate condizioni, esattamente conforme alle polari reali e ben impresse nella mente sua e dell’equipaggio, ricavate da prove su prove, situazioni diverse su situazioni diverse ….
Ricordo che diversi anni fa, per caso, mi è capitato di trovarmi al timone di una barca al posto dell’armatore, impossibilitato all’ultimo secondo, con un equipaggio di regatanti semi-professionisti. Vederli all’opera era uno spettacolo, ad ogni semplice virata sembrava vedere un balletto sincronizzato. Con miracolosa precisione, la barca passava da una mura all’altra e ripartiva velocemente, quasi senza perdita di velocità. In un lampo tutto era esattamente speculare come sul bordo precedente e, in modo identico, si continuava virata dopo virata. Sembravano automi. Per me, abituato a continui suggerimenti, era uno spettacolo!.
Ovviamente è un personaggio carismatico e riconosciuto come capo da tutto l’equipaggio col quale riuscirà, nonostante quanto detto, a creare un team affiatatissimo di altissima affidabilità e specializzazione dove nascono spesso di grandi amicizie.
Parte di ciò gli deriva dalla consapevolezza delle proprie potenzialità e del fatto che, contrariamente al pensiero del sig. De Coubertin, in regata nessuno si accontenta di arrivare secondo, ricordandosi anche le famose frasi di:
– Sir Peter Blake: “ … l’unico modo per vincere è continuare a partecipare, continuare, una volta dopo l’altra, con l’intimo convincimento di potercela fare. Non vincere fa parte del processo di apprendimento che porta al successo!
– James Spithill: “Determinazione, gioco di squadra e duro allenamento rendono, chi ne ha dote, un campione”!
Quindi?
Ogni uno tragga le proprie conclusioni e si immedesimi nella figura che più sente essere sua non sperando che una valga l’altra o che uno possa ricoprirle entrambe con ugual valore!
B.V.
Francesco Rancan
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