Da due anni a questa parte, nel tratto di Oceano Atlantico che va da Gibilterra alla costa del Portogallo, si sono ripetuti numerosi attacchi a barche a vela in transito da parte di gruppi di orche.
Gli scienziati stanno cercando di trovare una spiegazione plausibile a questo comportamento che, in precedenza, si era verificato soltanto in occasioni sporadiche. I più fantasiosi arrivano ad affermare che si potrebbe trattare di una forma di addestramento per gli esemplari più giovani.
Ad essere prese di mira sono le appendici (deriva e timone) che, per la loro forma, ricordano forse alcune specie oggetto da sempre di caccia predatoria da parte delle orche.
Comunque, quali che siano le ragioni, sta di fatto che navigare in quella zona è diventato molto pericoloso, al punto che le autorità portoghesi stanno valutando la possibilità di organizzare del convogli di barche a vela protette da unità della marina militare.
Il 31 Ottobre è purtroppo accaduto quello che, in precedenza, era stato ripetutamente sfiorato: “Grazie Mamma”, un Sun Odissey 441 appartenente ad una società di charter polacca ha subito un attacco durato 45 minuti . I colpi inferti alla chiglia hanno aperto una falla di dimensioni tali da determinare, in breve tempo, l’affondamento dell’imbarcazione.
I naufraghi sono stati recuperati da unità della marina Portoghese e Marocchina, trasportati via mare nel marina più vicino (Tangeri Med) e poi rimpatriati. Per “Grazie Mamma” non c’è stato niente da fare e la barca adesso giace su un fondale di circa 350 metri.
Alcune barche che transitano in zona montano delle apparecchiature elettroniche di dissuasione: si tratta di trasmettitori che emettono un suono che, per le orche, sarebbe particolarmente fastidioso, inducendole a rinunciare all’attacco. Non è dato sapere anche su “Grazie Mamma” fosse presente un apparecchio di questo tipo. In ogni caso, per coloro che erano a bordo si è trattato di un’esperienza davvero traumatica ed un paio di loro, al momento del recupero, erano in evidente stato di shock. Al momento dell’arrivo delle motovedette si erano appena trasferiti sulla zattera di salvataggio, fortunatamente ignorata dai cetacei.
Buon Vento!
Mirco Mascotto
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